domenica 14 dicembre 2008

Dire fare barattare: l'Inghilterra torna al baratto


Crisi: in Inghilterra si torna al baratto. Le famiglie tornano a scambiare servizi per ottenere vestiti, generi alimentari e prestazioni specializzate.
Nella Londra all´era della crisi finanziaria si spengono i computer dei broker perennemente collegati con il London Stock Exchange e si torna al baratto. Le famiglie stanno recuperando l´antico sistema di scambiare servizi per ottenere vestiti, generi alimentari, prestazioni specializzate, anche case senza dover usare soldi (che sono pochi ora che le banche non se li prestano più neanche tra di loro per effetto del credit crunch, la stretta del credito). Il ritorno al passato del baratto però si alimenta su Internet. Una serie di siti specializzati sta registrando un numero di contatti record. Qualche esempio:
Valueforpeople
http://www.valueforpeople.co.uk/;
Whatsmineisyours
http://www.whatsmineisyours.com/;
u-exchange.com
http://www.u-exchange.com/barter-uk

Whatsmineisyours (quel che è mio è tuo) è specializzato in scambi di vestiario, gioielli e moda. Judy Berger, che lo ha fondato, dice: «Quando abbiamo cominciato, quattro anni fa, l´economia era forte e il sito era specializzato in vendite. Ma ora è andato in tutta un´altra direzione: abbiamo avuto un incremento del 33 per cento nel campo degli scambi di articoli. Se la gente vuole un guardaroba nuovo non va più in una boutique».
Stessa storia per Readitswapit www.readitswapit.co.uk/TheLibrary.aspx (leggi e scambia), che marcia a un ritmo di baratto di 7-10 mila libri usati a settimana.

(Christian Cini su eticamente@yahoogroups.com)

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