lunedì 29 giugno 2009

Le nostre ricette preferite: DO-MA gli involtini alla caucasica


Ecco un piatto non particolarmente estivo, ma veramente buono che abbiamo potuto gustare in compagnia dei nostri ultimi ospiti, originari del Caucaso, che ci hanno preparato una succulenta cena a base di piatti tipici del loro Paese!

Dosi per 6 persone

500 gr. di macinato misto (per i vegetariani feta greca olive e prezzemolo)
1 cipolla bianca grande
3 cucchiai di riso basmati o bianco
pepe e sale q.b.
30 foglie di vite di media grandezza
250gr. di yogurt magro
aglio

Scottare le foglie di vite in acqua molto salata (toglierle appena cambiano colore)disporle su un piatto a raffreddare
Mettere in una ciotola il macinato, la cipolla tritata, sale, pepe bagnare con poca acqua calda, aggiungere il riso crudo e amalgamare bene.

prendere una foglia di vite appoggiarci un pochino di impasto e ripiegarla come un involtino in modo da non far uscire il ripieno.

Appoggiare sul fondo di una pentola e disporre i Do-Ma in cerchio. Fare vari strati circolari.
Aggiungere delicatamente acqua fino a coprire l'ultimo strato.

Mettere sul fuoco moderato.
Assaggiate e quando il riso è cotto sono pronti...

Preparate intanto una salsa con yogurt e aglio strizzato, sale e limone se volete,
con cui accompagnare gli squisiti Do-Ma...

Divertenti da preparare e da mangiare...in compagnia!!

martedì 23 giugno 2009

Pensieri sparsi : Piccole meditazioni



Ecco un’altra isola dove rifugiarsi, rinfrescarsi, rigenerarsi durante questa settimana!

Le distese di edera

Siediti in silenzio, osserva il tuo respiro, dentro fuori, dentro fuori, finché non ti senti calmo, rilassato e pronto per cominciare.
(Pausa)

E’ un caldo giorno pieno di sole, è luglio inoltrato, il cielo è blu, le nuvole alte, la brezza leggera.
Sei da solo, pronto a fare una passeggiata nella brughiera. Il sentiero è asciutto e sabbioso. In lontananza puoi vedere ondate di aria calda alzarsi da terra. Un’allodola gorgheggia sopra di te, alcune pecore brucano e ti trovi circondato dall’erika, un mare rosa, fucsia e violetto che sprigiona un profumo intenso che ti avvolge.
(Pausa)

Il sentiero ti porta verso un ruscello, l’acqua trasparente scorre sulle rocce scure. Ti togli i sandali e ti siedi, immergi i piedi nell’acqua fresca. Il sole è alle tue spalle, ogni tanto una brezzettina scompiglia i tuoi capelli...ti senti pieno e appagato...semplicemente SEI.
(Pausa)

Senti gli insetti ronzare …una pecora bela, l’allodola torna a gorgheggiare e si allontana…torna il silenzio, riesci a percepire il tuo respiro. Cerca di scendere in profondità…percepisci il battito del tuo cuore. Adesso, senza sentirlo realmente, percepisci il battito del cuore degli insetti, della pecora, dell’allodola…
Senti il ritmo della corrente, delle pietre percepisci il grande ritmo dell’universo.
Sei immerso nella quiete, ascolta, senti...anche l’erika, il cui spirito si manifesta attraverso un’esplosione di profumo, contribuisce a farti sentire parte del Tutto.
Il cuore dell’universo trova spazio dentro te…
(Pausa)

E’ ora di tornare a casa. Ti rimetti i sandali, torni verso casa, ti godi il fruscio
dei cespugli di erika. Ti ricordi…
(Pausa)
Ora rientri lentamente da quel piacevole luogo, nella stanza dove ti trovi. Stiracchiati, apri gli occhi, e rientra nella vita ordinaria con un senso di rinnovamento…

lunedì 22 giugno 2009

Pensieri sparsi: sogniamo nuovi e dirompenti diritti, numero cinque...


Proseguiamo in quello che chiamerei un esercizio di psicosintesi sociale, ovvero sognare, immaginare un nuovo illuminismo, un Nuovo Contratto Sociale dei Diritti, osare l'impossibile e reclamarlo apertamente. E, nei nostri limiti, mettere in pratica qui e ora ciò che un giorno, così ci auspichiamo, verrà sancito per legge.
Dunque proseguendo, arriviamo al quinto diritto. Paolo Barnard, che ricordiamo è l'ispiratore di questo approccio socio-politico davvero radicale, introduce lo stesso diritto chiamandolo il "Diritto a non essere poveri. Cioè l'indigenza dichiarata illegale, come il furto, che si trasforma nel dovere di chi ha tanto di ridistribuire a chi ha meno".
Mi piace molto la sua formulazione.
Potremmo anche esprimerlo, in maniera meno solenne, come il diritto ad un reddito di sussistenza. Dove con questo termine intendo che ogni persona abbia il diritto di ricevere quanto necessario per coprire le proprie necessità di base: cibo, casa, salute.
Molti temono in questo modo una passivizzazione del cittadino. Non sono affatto d'accordo. Non è certo l'angoscia da mutuo o da scoperto di conto corrente a renderci attivi. Anzi, la possibilità di non essere assillati per quello che dovrebbe esserci naturalmente garantito, ovvero una condizione di basilare sussistenza, libererà in ognuna ed ognuno di noi incredibili spazi creativi e, socialmente parlando, produttivi.
A differenza dei precedenti diritti, è più difficile attuare il quinto in attesa del suo riconoscimento legale: dovrebbe essere lo Stato a garantirlo ma se così, ancora, non è?
Beh, potremmo iniziare a ridurre le nostre necessità, a sperimentare già adesso uno stile di vita basilare, di sussistenza, foss'anche per un periodo di tempo limitato.
Magari potremmo prenderci qualche mese da passare in zone dove sia possibile vivere con meno soldi (non solo alle Filippine, anche in Italia, basta allontanarci un pò dalla follia cittadina). Potremmo insomma tradurre ed attualizzare questo quinto diritto col concetto di decrescita. Scoprire che con meno, a volte con molto meno, a volte con incredibilmente meno, si può vivere meglio, molto meglio, incredibilmente meglio!
E prenderci gusto.
Provare per credere...

sabato 20 giugno 2009

Pensieri sparsi: sogniamo nuovi e dirompenti diritti, numero quattro...


Non credo che un Nuovo Contratto Sociale dovrebbe contenere molti diritti, o almeno io non riesco ad immaginarne molti di più di quelli basilari visti fin qua.
Ancora qualcuno però, riesco a sognarlo.
Come il diritto alla libertà di scelta terapeutica.
Dalla culla alla tomba!
Mentre adesso la dittatura medico-legale ci impone il proprio controllo dalla gravidanza su su fino all'alimentazione forzata di corpi ormai esanimi.
Ma ci pensate? Non siamo più padroni di decidere come nascere, come curarci, come morire. Che ne è della nostra libertà e dignità di esseri umani?
Allora sogniamo che ognuno di noi abbia la possibilità di gestire la propria salute come meglio crede e che nessun supposto superiore medico "ufficiale" possa permettersi più di definire ciarlatano chi semplicemente adotta altri sistemi terapeutici.
Riconosciamo nuovamente alla comunità la capacità di riconoscere un buon terapeuta da uno mediocre.
Riappropriamoci dei nostri corpi!
Che ognuno possa, per legge, diventare medico di se stesso. Possa per legge, scegliere se, come o da chi farsi curare.
Anche per questo quarto nuovo e dirompente diritto, esiste già qui e ora la possibilità di mettere in pratica quello che forse ci sarà legalmente riconosciuto fra molti anni.
Nel nostro privato possiamo già scegliere di assumere o non assumere certi farmaci, di seguire una dieta salutare piutosto che una nociva, di optare per un parto naturale invece che per un parto da incubo, di non vaccinare i nostri figli con vaccini che sono semplicemente il frutto di ministri corrotti...
Più difficile gestire il momento e le modalità della nostra morte o altri particolari procedure terapeutiche, specialmente se siamo ospedalizzati.
Ma nessuno ci obbliga ad ospedalizzarci no?
Ivan Illich, uno dei più grandi pensatori del secolo scorso, autore fra l'altro di "Nemesi Medica", dichiarava apertamente che preferiva farsi curare dai propri amici.
E voi?

mercoledì 17 giugno 2009

Bibliovideoterapia: Innamoratevi!



Un post dal duplice significato. Il primo è legato ad un video che sta circolando in rete. E' ispirato alla lezione di poesia tenuta da Benigni nelle vesti di un professore universitario nel film "La tigre e la neve". Forse lo avrete già visto ma abbiamo voluto inserirlo anche sul nostro blog per avere sempre a portata di mano una pozione magica e rigenerante: che belle parole, che bella energia!
Il secondo significato del post è legato al film intero, che fa parte appunto della sezione bibliovideoterapia. "La tigre e la neve", spesso aspramente criticato per motivi piuttosto banali, è infatti un film magnifico. Un film che ti fa appassionare alla poesia (non sapete quante volte mi è stato di ispirazione...), un film che ti fa piangere e ridere, una storia d'amore bellissima, (la consiglio ai signori uomini!), un film che tratta anche tematiche politiche in maniera affatto scontata. Insomma, come dice Benigni "Innamoratevi!" ed innamoratevi anche di questo film...come noi.

martedì 16 giugno 2009

Cosa fare a Bosa: per Loriano e tutti gli amanti della natura vera...


Come promesso, ecco un post sulle bellezze che le nostre piccole grandi canoe ci permettono di scoprire.
Grazie ad un mare sempre più calmo, alla temperatura decisamente estiva e piacevole anche all'imbrunire ed al nostro allenamento,leggero ma costante, abbiamo iniziato a spingerci un po' più lontano.
Questa caletta, alla quale la mia foto non rende pienamente giustizia, è un vero angolo di paradiso.
Lontanissima da strade e fuori dalla rotta dei vacanzieri nautici è riempita dal suono di rondini, gabbiani, uccellini, dall'aroma del mirto e delle piante della macchia, da ciottoli levigati che sembrano sfumati ad arte...
Sembra di trovarsi di colpo immersi in una Sardegna arcaica, in un luogo di potere primitivo.
La nostra flotta di sit on top(non esiste una traduzione italiana,forse canoa aperta?)è ancora troppo piccola per coinvolgervi tutte e tutti, ma a Bosa hanno da poco iniziato a noleggiare imbarcazioni simili alle nostre, in una zona a nord della città dalla quale escursioni e paradisi come quello nella foto non sono troppi lontani.
Che ne dite, organizziamo qualcosa?

domenica 14 giugno 2009

Pensieri sparsi: Sogniamo nuovi e dirompenti diritti, numero tre...



Eccoci al terzo di quelli che abbiamo chiamato i nuovi e dirompenti diritti dell’essere umano del ventunesimo secolo. Diritti da sognare e da formulare adesso, auspicando un loro riconoscimento purtroppo posteriore… Ma anche diritti da vivere qui e ora, forse con qualche difficoltà o compromesso in più che se fossero sanciti per legge certo, ma comunque con la possibilità di farlo!
Come i precedenti anche questo diritto che sogno non è affatto una novità, è invece vecchio come il mondo,come la Terra ed infatti proprio di questo si tratta: del diritto alla Terra!
Sogno il diritto per ogni essere umano di poter ricevere in custodia un pezzo di terra da coltivare. Non penso ad un appezzamento tale da garantire l’autosufficienza, di vaste dimensioni, no, penso che non tutti potremmo o dovremmo diventare agricoltori. Ma penso che ognuno potrebbe attuare una delle tante forme di orticultura illuminate (quelle nella quali l’orto non vuole l’uomo morto, per intenderci…) e scoprirsi così in grado di provvedere con semplicità e poco sforzo alla propria provvista di verdure belle, fragranti, mature e sane. Sapere che vada come vada, posso addormentarmi la sera con la soddisfazione di aver messo sul tavolo un cibo frutto di quel rapporto di cura e di dono che caratterizza un’agricoltura dal volto umano.
E’ dai tempi dei tempi che aspettiamo una riforma agraria… E’ allora il momento di reclamare il nostro diritto ad un fazzoletto di questo pianeta che non dovrebbe appartenere in esclusiva a nessuno, si un fazzoletto di poche centinaia di metri quadri sarà sufficiente.
Again, come al solito, in attesa di una società umana degna di questo nome, possiamo iniziare ad attivarci qui e ora: con gli orti comunali, con gli orti sociali, o appoggiandosi a qualche amico contadino, o acquistando o affittandoci il nostro spicchio di paradiso…
A VillaVillaColle ci stiamo attivando e voi, cosa ci raccontate?

sabato 13 giugno 2009

Pensieri sparsi: piccole meditazioni



Eccoci di nuovo al fine settimana...è il momento in cui possiamo dedicare un pochino più di tempo a noi stessi, anche per rigenerarci...
Le meditazioni che vi propongo, però, sono abbastanza brevi perciò possiamo utilizzarle in ogni momento della giornata, della settimana, anche nella pausa pranzo...se ogni settimana ne portiamo una con noi, magari in tasca o nel portafoglio, potremmo scoprire di aver voglia di respirare per qualche minuto durante la pausa caffè rievocando le immagini e le sensazioni di quella visualizzazione e poi riprendere la nostra attività...ogni occasione è buona per nutrire le nostre energie...carpe diem!!

In riva al mare

Immagina di camminare lungo una spiaggia deserta, deserta a parte i gabbiani e il sole e il vento e le dune. Goditi il paesaggio, i profumi, i colori...
(Pausa)
Avvicinati alla riva del mare, guarda le onde, sono quiete oggi, vanno e vengono infrengendosi sulla sabbia, avanti e indietro...cerca di seguire il ritmo delle onde con il tuo respiro...
(Pausa)
L'acqua sfiora i tuoi piedi è fredda e trasparente. Mentre cammini lasci le tue impronte, le piccole onde si infrangono sulle tue gambe...
(Pausa)
Ora il sole, il vento, la calma ti accompagnano lungo la spiaggia fino alle dune dove trovi un luogo dove puoi sdraiarti senza essere sorpreso dall'alta marea...
Disteso chiudi gli occhi, il sole riscalda il tuo volto, la sabbia tiepida ti avvolge facendoti sentire sicuro e ti metti ad ascoltare...Ascolti il suono del mare, i versi dei gabbiani, il frusciare dei fili d'erba sulle dune. Riesci perfino ad immaginare di poter udire il suono della sabbia intorno a te come se facesse da eco al suono del tuo respiro. E ti acquieti, ti senti accettato e accettante, riappacificato, ti senti parte del grande ritmo dell'Universo.
(Pausa)
Adesso lentamente torna da questo spazio di quiete, porta con te il rilassamento e il senso di appartenenza al Tutto che hai appena sperimentato...

venerdì 12 giugno 2009

Pensieri sparsi: VillaVillaColle!


Rieccoci qua! A VillaVillaColle in questi giorni c'è stato un gran movimento, amici e amiche che non vedevamo da tanto tempo sono venuti a trovarci, che bello! Ospiti barattanti che vanno e che vengono, tante belle persone creative, incontri che arricchiscono, che fanno bene...
Ieri abbiamo visto pure i delfini che saltavano davanti alla spiaggia!
Insomma è un'estate che è partita davvero bene... speriamo che possa essere lo stesso per tutte e tutti voi che contnuate a leggerci anche con il gran caldo.
Un abbraccione a voi da tutta VillaVillaColle, Buona Vita!!!

martedì 9 giugno 2009

Le nostre ricette preferite: La raita di yogurt



Una preparazione veloce e gustosa, per rinfrescarsi dopo una giornata di sole!!

La Raita

500gr. di yogurt bianco intero
1 cetriolo
2 spicchi di aglio
mezzo limone
prezzemolo q.b.
paprika q.b.
sale q.b
qualche foglia di menta

Mettete lo yogurt in una ciotola.
Tagliate il cetriolo a metà e poi fatelo a fettine fini fini, mettelo insieme allo yogurt.
Schiacciate gli agli (cominciate con uno...secondo i gusti)
Strizzate il limone
Tritate il prezzemolo e la menta (lasciate qualche fogliolina intera)

Mescolate tutti gli ingredienti, dosateli secondo i vostri gusti, aggiustate di sale
decorate con le restanti foglie di menta...et voilà!!

La raita è buona per accompagnare riso basmati al limone o agli anacardi, chapati,
poppadoms, insalate di patate o di pomodori, ceci...oppure cosa vi viene in mente?

Aspettiamo le vostre idee...e buona estate!

lunedì 8 giugno 2009

Pensieri sparsi: Sogniamo nuovi e dirompenti diritti, numero due…




Ed eccoci al secondo diritto sognato…
La casa! Sempre per citare il Nostro, quel “luogo sacro appartenente a me”, uno “spazio sacro dove abitare”.
Non penso adesso al diritto all’avere una casa, tipo accesso alle case popolari per intenderci, quanto alla possibilità di costruirsi la propria casa.
Questo si è un diritto dirompente, nella sua banale semplicità. Perché non abbiamo più la possibilità di costruirci una casa?
Perché non posso ripulire un pezzettino di terreno e, da solo o aiutato dagli amici, dai vicini, costruirmi la mia casetta?
Se questo diritto basilare fosse sancito per legge, avremmo finalmente un’architettura a basso impatto, i soldi che non bastano mai neanche per uno squallido monolocale avanzerebbero per una casetta autoprodotta, ognuno potrebbe esprimere la propria creatività, incrementare la propria autostima, dar vita al proprio sogno nel costruirsi il nido, …
Vincolare l’autocostruzione all’utilizzo di materiali naturali, riciclabili, vincolarla in quanto a misure, a impatto estetico-paessagistico, rendere disponibile ai cittadini un’ABC delle costruzioni sicure… e poi restituire ai cittadini una libertà che è appartenuta loro dai tempi dei tempi!
Non è utopia, in molte parti del mondo è qualcosa di assolutamente normale.
Nel Bel Paese, invece, dove i partiti del cemento continuano ad avere la maggioranza, il cittadino non può neanche costruire una casetta per gli attrezzi, pena la denuncia per abusi edilizi ed un mare di sventure, mentre gli speculatori immobiliari, a braccetto con mafiosi e politici, coprono di cemento e di vergogna quella che soltanto prima degli anni ’50 era una penisola meravigliosa. 150.000 ettari della bella Italia vengono urbanizzati ogni anno, 1 milione e cinquecentomila metri quadri, ogni anno!
Comunque, mentre ci abituiamo a sognare e formulare questi nuovi diritti, è bene sapere che esistono già adesso delle alternative abitative che escono dal classico mercato immobiliare delle vendite e degli affitti o dal circuito dell’assegnazione di alloggi popolari.
Sto pensando alle case mobili, alle tende tipo yurt, ai camper autoprodotti, alle house-boat, ai camping residenziali, agli annessi agricoli ristrutturabili…insomma a tutte quelle possibilità che forse non andranno bene per tutti ma che potrebbero già, qui e ora, rappresentare un’alternativa al normale stato delle cose. Se vinciamo l’idea di sentirci nomadi forzati, squatter controvoglia, hippies anacronistici, potremmo accorgerci che abbiamo ancora piccoli spazi di libertà, libertà di vivere, di abitare, di riappropriarci del nostro luogo sacro, della nostra CASA!

sabato 6 giugno 2009

Pensieri sparsi: piccole meditazioni II





Immergersi nella natura

La natura è semplice e complessa allo stesso tempo, è sorprendente, vitale, è una sorgente di ispirazione, come noi, che ne siamo parte e che dipendiamo da lei...ritrovando una connessione con essa, possiamo ricontattare anche la nostra natura profonda, le nostre energie sopite, riappacificarci, creare uno spazio dove lasciar sgorgare la nostra sorgente interiore...ricordarci di noi!

Concedetevi qualche momento per entrare in uno spazio di silenzio. Fate un respiro profondo e quando espirate lasciate andare. Un altro respiro e lasciate andare. Un terzo respiro e permettetevi di essere calmi, rilassati...
State passeggiando in aperta campagna. E' un giorno di primavera, il cielo è azzurro attraversato da qualche nuvola bianca...sei solo a godere di questa atmosfera...
(Pausa)
Ti fermi per sdraiarti in una bella radura vicino ad un ruscello,tutto è calmo, sicuro e senti di appartenere a quel luogo. Nulla ti spaventa di quel luogo, com'è possibile? I conigli giocano dietro di te, uno scoiattolo si avvicina per osservarti , gli uccellini vanno evengono, e una farfalla si appoggia sul tuo ginocchio. In questo luogo, al centro di te stesso, non c'è paura, né dolore, né divisione nella tua vita... Quindi sprofonda nella tranquillità, con gli uccelli e gli animali e il ruscello. Se un pensiero giunge alla tua mente notalo, poi mettilo in una bolla colorata e osservala mentre si allontana e vola via. Non potrà disturbare la tua quiete profonda. E continua così, coltivando questo stato d'animo...

Buona domenica!!!

giovedì 4 giugno 2009

Dire, fare, barattare: Un salutone per Marina e Rocco (e Andrea!)


Marina e Rocco!!!
Questo è una delle tante fotografie magnifiche fatte da Rocco nella sua carriera. In un’escursione sui monti che guardano Bosa a sud ed Alghero a nord, è anche riuscito ad immortalare i famosi grifoni, veramente bravo! A VillaVillaColle potrete ammirare alcuni dei suoi scatti che ci ha generosamente donato.
E la generosità di questa coppia del profondo nord (son venuti dal Piemonte!) è stata incredibile. Davvero, Marina e Rocco, vogliamo ringraziarvi ancora e ancora!
Marina, le richieste da parte degli amici bosani di osservarti all’opera mentre produci il tuo splendido sapone sono davvero tante ,quindi per la prossima volta…
Elia ha iniziato a disegnare un fumetto, ispirato dall’opera di Andrea, quindi anche a distanza la creatività della famiglia Malgeri è contagiosa…
Allora grazie di cuore a tutta la famiglia per averci incluso nel proprio cammino, e BUONA VITA da Elia, Ilaria e Alfredo.

martedì 2 giugno 2009

Pensieri sparsi: sogniamo nuovi e dirompenti diritti, numero uno...


Bene, iniziamo a sognare questi nuovi dirompenti diritti…
Vorrei partire dallo stesso diritto da cui parte Paolo Barnard, il diritto al tempo per vivere.
Perché credo che sia uno dei diritti fondamentali per ognuno di noi, quello di avere il tempo da dedicare alla creazione della nostra vita, come espresso splendidamente da Silvano Agosti (vedete nella nostra sezione video).
Il tempo dopotutto è l’unico vero limite delle nostre esistenze, reale e ineluttabile. Non dovrebbe sembrar cosa strana allora ripartire il tempo che quotidianamente abbiamo a nostra disposizione, secondo una logica umana, no?
Ed è forse logico e a misura d’essere umano occupare 8, 9, 10 ore con il lavoro? Due o tre ore al giorno sarebbero una misura adeguata, un tempo ragionevole da dedicare all’attività lavorativa, lasciando il restante a disposizione per la cura di noi stessi, per esprimerci creativamente, per condividere il cibo, per il sonno e il riposo, per curarci dei nostri figli e dei nostri simili, per fare l’amore, per vivere…
Ecco allora un primo diritto che sogno: il diritto ad un orario di lavoro che non superi le tre ore!
Forse arriveremo a vedercelo riconosciuto per legge (complice la crisi economica…) ma nel frattempo, siamo veramente sicuri di non poter ridurre già ora il tempo che dedichiamo al lavoro?
Se è vero infatti che ci sono situazioni che sono molto difficili da modificare, è altrettanto vero che spesso questa ipotesi di ridimensionare lo spazio-tempo lavorativo a favore di uno spazio-tempo per NOI, incontra difficoltà più mentali, psicologiche, culturali che reali.
Il denaro, la prestazione, la professione, il prestigio lavorativo, son diventati misure del valore di un essere umano, dimenticando (Agosti docet ancora) che ogni donna e ogni uomo sono dei capolavori di inenarrabile valore soltanto per il fatto di essere vivi, qui e ora su questa Terra.
Insomma, come direbbe Totò, siamo uomini o lavoratori?

lunedì 1 giugno 2009

Pensieri sparsi: sognare (ma non solo) nuovi e dirompenti diritti!


Qualche tempo fa Paolo Barnard, sul suo sito, esortava tutti ad immaginare, sognare nuovi e dirompenti diritti per arrivare ad un nuovo Contratto Sociale, affinché potessero, magari fra molti anni, esser sanciti per legge.
Forse complice l’ennesima vergogna dei nostri politici, che stanno dando in pasto agli speculatori metà di tutte le spiagge della Sardegna (non è un modo di dire,leggete qui, è una delibera già approvata dalla Regione!!!), oggi mi sento ispirato nel rispondere all’appello di Barnard.
Dedicare a questa formulazione alcuni post, sarà per me un modo per tenere insieme sdegno e sogno, utopia sociale e realtà personale, consapevolezza della tragicità socio-politica attuale e coscienza delle possibilità che comunque ognuno di noi ha.
Iniziare a sognare i diritti che vorremmo ci fossero riconosciuti per legge diventa così una sorta di “modello ideale” (una tecnica della Psicosintesi di Roberto Assagioli), verso cui tendere e da includere progressivamente nelle nostre vite, con il benestare della politica, o senza…
Avete voglia di condividere con noi i vostri nuovi dirompenti diritti?