sabato 31 gennaio 2009

Dire fare barattare: Evviva i cartoni animati!!


Anche Elia ha la sua lista di preferiti e ovviamente anche questi dvd potrebbero trovare il loro posto nella magica borsa del barattante di VillaVillaColle. Anche in questo caso, se siete esperti di computer, amanti dei cartoni ecc. ecc., potreste davvero farci contenti con poca fatica... Se poi considerate che a Bosa è difficile reperire cartoni a noleggio e che a VillaVillaColle non abbiamo (volutamente) antenna tv, dovreste essere ancor più motivati ad aderire a questa proposta di baratto. Vero?
Allora eccovi la lista:
1. Pinocchio
2. Bambi
3. Cenerentola
4. Alice nel Paese delle Meraviglie
5. Le Avventure di Peter Pan 1 e 2
6. La Carica dei 101 1 e 2
7. La Spada nella Roccia
8. Il Libro della Giungla 1 e 2
9. Gli Aristogatti
10. Robin Hood
11. Le Avventure di Winnie Pooh
12. Oliver & Company
13. Bianca e Bernie nella Terra dei Canguri
14. Aladdin
15. Il Re Leone 1 e 2 e 3
16. Pocahontas
17. Mulan
18. Mulan 2
19. Tarzan
20. Tarzan 2
21. Atlantis - L'Impero Perduto
22. Koda, Fratello Orso
23. Mucche alla Riscossa
24. Koda 2
25. Gli incredibili
26. Boogie & Eliot 1 e 2
27. La gang del bosco
28. Chicken little
29. Monster & Co.
30. Bolt
31. L’era glaciale
32. L’era glaciale 2
33. Madagascar 2
34. Monster house

C'è l'imbarazzo della scelta...

giovedì 29 gennaio 2009

Bibliovideoterapia: La Coppia amorosa. L'attenzione nella comunicazione.



"...A meno che non siate amanti dei monologhi, bisogna essere in due per comunicare. Questo di solito implica che uno parla e l'altro sta a sentire; ma i buoni ascoltatori sono rari, come i parlatori sensibili. Molti di noi hanno dimenticato quest'arte raffinata: se ascoltiamo del tutto, evento già di per sé raro, le nostre idee preconcette ci impediscono di udire quel che si dice, in favore di quello che siamo preparati a sentire. Spesso poi ci rendiamo conto che ci vengono offerte soluzioni ai nostri problemi e risposte alle nostre domande prima ancora che dichiariamo quali sono.
Ho scoperto poco tempo fa che il parlatore medio pronuncia 125 parole al minuto. L'ascoltatore medio, nello stesso periodo, può elaborarne da 400 a 600: l'attenzione reale è determinata da come sappiamo usare questi intervalli. Ricostruiamo il dialogo ad uso personale? Pensiamo al menù del giorno dopo? Ci perdiamo in fantasie su dove e con chi preferiremmo essere in questo momento?...
Le insidie all'attenzione reale sono descritte nella poesia Listen(Ascolta), di uno scrittore anonimo:
Quando ti chiedo di ascoltarmi e tu cominci a darmi
consigli,
non fai ciò che ti chiedo.
Quando ti chiedo di ascoltarmi e tu cominci a dirmi
perché
non dovrei sentirmi in quel modo, calpesti le mie
sensazioni.
Quando ti chiedo di ascoltarmi e tu pensi di dover
fare
qualcosa per risolvere i miei problemi, mi deludi,
strano,
come può parere.
Forse per questo la preghiera funziona per molti.
Perché
Dio è muto, non dà consigli, né prova ad aggiustare
le cose.
Semplicemente, ascolta e confida che tu risolva da solo.
Quindi ti prego ascolta e sentimi. E se desideri parlare,
aspetta qualche istante il tuo turno e ti prometto che ti ascolterò."

Beh! A rischio di ripetermi io tappezzerei le case di messaggi,poesie immagini d'amore, di gioia e anche di questa poesia!
Capisco che ognuno hai suoi gusti...ma non importa farne dei poster, non è la dimensione del foglio, ma la profondità delle parole e la grande energia che possono far scaturire dal cuore di ognuno di noi...
Sarò un'inguaribile romantica, ma spesso sperimento gli effetti di certe energie nella mia vita e mi piace, mi piace, mi piace e le auguro a tutti.
Sono anche utili come scorta dello scoiattolo nei momenti difficili...
Buona giornata e buon ascolto reciproco!

martedì 27 gennaio 2009

Bosa Valley chiama Silicon Valley, ci sentite?


Geni dell’informatica, folli scaricatori di musica e flim, amanti dell’assemblaggio e aggeggini dei computer, regalatevi la vostra vacanza al mare no-cost!
VillaVillaColle ha bisogno di voi, ci piacerebbe rendere il nostro blog più accessibile, ripulire il nostro lentissimo computer o, meglio ancora, riceverne uno nuovo (usato) un po’ più veloce… Ci piacerebbe imparare quell’A,B,C dell’informatica, del virtuale, del digitale che ci farebbe sentire meno Flinstones, insomma se avete del talento sulla tastiera è il momento di barattarlo. Piove anche in Sardegna ma appena smette, tipo domenica scorsa, il clima è già da mare con piedi nell’acqua, come i nostri bimbi hanno fatto. Quindi…

Pensieri sparsi: Albergo zero stelle a 10 euro,noi crediamo nelle 10 stelle a zero euro!


E’ di questi giorni la notizia che in Svizzera,in un ex bunker nucleare, è stato inaugurato un albergo a zero stelle.
Diversi metri sottoterra, camere che ospitano più persone, bagni in comune, niente finestre, per circa 10 euro. Può avere un suo senso, specialmente in un luoghi costosi come le stazioni sciistiche svizzere ma non vorremmo che passasse come un modello da seguire per combattere la crisi. Non penso sia giusto tagliare sulla qualità per ottenere prezzi più bassi.
Ancora una volta, forse è il momento di esplorare anche altre strade oltre a quella classica costi/ricavi…

Pensieri sparsi: Eco-villaggio urbano, questo si!


Sul numero di questo mese di Terra Nuova (dove c’è anche VillaVillaColle e per questo grazie, grazie e grazie ancora a Mimmo e a tutto il gruppo di Terra Nuova), abbiamo letto un’intervista a Cecile Andrews.
Illuminante!
Questa signora, autrice di “Slow is Beautiful” è fra le promotrici del Phinney Ecovillage.
Un Ecovillaggio urbano, informale, aperto, diffuso sul territorio.
L’idea geniale, rivoluzionaria è proprio questa: approcciare la dimensione dell’Ecovillaggio, alla quale tanti di noi ambiscono, non dal punto di vista dell’ideale (in mezzo alla natura, casette in bioedilizia, oasi di convivialità, sostenibilità e di ben-vivere…) ma da quello reale, dal contesto urbano, qui e ora.
“Esci di casa e vai dal tuo vicino, che forse non conosci neppure, e chiedigli se può darti un limone o qualunque altra cosa. Ovviamente non scordarti di dirgli che sarai felice di aiutarlo ogni qualvolta sarà lui ad avere bisogno di te. E se lui non si farà vedere perché non ha bisogno di nulla, tu continua ad avere bisogno di lui! Insomma, bisogna avviarsi verso una cultura di relazioni.”
Non so come spiegarvelo, devo ancora rifletterci sopra, ma questo progetto così semplice, magari applicato in un ambito meno dispersivo di una grande città, più a misura d’uomo, con una qualità della vita migliore, potrebbe avere un futuro anche qui da noi, chissà, ne riparleremo…

lunedì 26 gennaio 2009

Bibliovideoterapia: La Coppia amorosa. Amarsi attraverso la comunicazione



Allora...oggi ci viene proposto un decalogo, si potrebbe immaginare scritto con bei colori e bella grafia e appeso, magari in cucina o nella sala come un bel messaggio che vogliamo ritrovare ogni giorno, per alimentare buone energie, per condividerlo con chi viene a casa nostra, per ricordarci quello che per noi è importante nei momenti NO, visto che ci sono anche loro!
"...Quindi se volete la connessione umana in un rapporto d'amore, sarete interessati a quanto segue:
- Dimmi spesso che mi ami con parole, gesti o azioni. Non credere che lo sappia già. Forse ti sembrerò imbarazzata/o e negherò di averne bisogno-ma non credermi, fallo lo stesso.
- Lodami per un lavoro ben fatto e non sminuirmi, ma al contrario rassicurami se faccio fiasco. Non dare per scontato ciò che faccio per te. Apprezzamento e sostegno mi stimoleranno a continuare.
-Fammi sapere quando ti senti sola/o o incompresa/o: sapere che ho il potere di confortarti mi renderà più forte. I sentimenti non tradotti in parole possono diventare distruttivi. Ricordati che anche se ti amo non sempre so leggerti nel pensiero.
-Esprimi pensieri e sensazioni di gioia: portano vitalità al nostro rapporto: E' bello celebrare i non-compleanni, i propri giorni di San Valentino: Regala amore senza ragione e ascoltati, mentre esprimi la tua felicità.
-Quando mi tratti in modo da farmi sentire speciale, compensi per tutti quelli che, durante il giorno, mi sono passati accanto senza vedermi.
-Non svilirmi dicendo che quello che vedo e che sento è insignificante o irreale. Per me la mia esperienza è importante e vera!
- Ascoltami senza giudizi e preconcetti. Essere ascoltati come essere visti è fondamentale. Se mi guardi e senti veramente come sono in quel momento non fai che affermare il mio essere, mentre ci aiutiamo a cambiare.
- Toccami. Tienimi. Abbracciami.Il mio fisico viene rivitalizzato da un'amorosa comunicazione non-verbale.
-Rispetta i miei silenzi. Le soluzioni ai problemi, alla creatività e alle esigenze spirituali arrivano soprattutto nei momenti di quiete.
-Fai sapere agli altri che mi stimi. L'affermazione pubblica del nostro amore mi riempie di orgoglio. Dividiamo la gioia del nostro rapporto con gli altri.
So che state pensando che le idee che ho esposto sopra non sono veramente necessarie fra chi si ama perchè sono cose che accadono spontaneamente. Non è vero.
Sono proprio questi aspetti della comunicazione a costituire le fondamenta di un salutare rapporto d'amore.E, d'altra parte, hanno il più bel suono del mondo!"

domenica 25 gennaio 2009

Dire fare barattare: Come raggiungerci?


In tanti ci chiedete come raggiungerci, ecco allora alcuni esempi:

Ryanair vola su Alghero da Venezia, Milano, Genova, Pisa e Roma. Prenotando in anticipo potreste trovare un biglietto andata e ritorno, tasse incluse, a non più di 20 euro, è già successo più volte a noi e ad altri…
Mediamente, è difficile spendere più di 50 euro per un biglietto andata e ritorno con bagaglio a mano da 10 kg.
Da Alghero potrete raggiungere Bosa in pullman o in taxi o, barattando anche la corsa, potremmo venire a prendervi noi, la litoranea Bosa-Alghero è bellissima!

Un costo analogo, incluso il passaggio per l’auto, su Mobylines o Corsica Ferries, che hanno almeno una corsa al giorno da Genova, Livorno, Piombino, Civitavecchia per Olbia o Golfo Aranci. Vi consigliamo la tratta giornaliera, risparmiate, dormite a VillaVillaColle invece che in poltrona e se siete fortunati, come Elia, vedete pure le balene!

Per i nordici, meglio partire da Genova ed arrivare a Porto Torres che è più vicino a Bosa rispetto ad Olbia.

Se decidete di venire in macchina avvisateci che vi guideremo passo passo, se invece vorreste venire in aereo ma non siete pratici di biglietti e trabocchetti on- line contattarci tranquillamente che vi diamo una mano.

Allora, a presto!

Dire fare barattare: E le marmellate?


Non tutti possono produrre miele o essere in grado di barattarlo, ma le marmellate?
Nostra unica condizione: niente zucchero bianco! Dolcificatele con zucchero Dulcita o Mascobado del Commercio Equo, con miele bio, con concentrato di mela o con niente se la frutta è dolce e matura.
Seguite la vostra ricetta, quella della nonna o quella dei vicini, oppure ispiratevi a quella qua sotto.
Insomma passate un pomeriggio piovoso a far marmellate e vi ritrovate in vacanza al sole…
Vi piace l’idea?
Allora eccovi una ricetta:
La marmellata fatta in casa è una tradizione antica e può essere anche migliore delle alternative commerciali, a patto che vengano seguite alcune fondamentali regole di preparazione e soprattutto procedure di sicurezza igienica.

Materiale occorrente:
Frutta matura
Zucchero Mascobado o Dulcita
Una pentola larga e bassa di rame oppure acciaio inox (non usare mai pentolame in alluminio)
Vasetti di vetro con possibilità di chiusura sottovuoto e guarnizioni nuove. (la capacità ideale è 250 gr., che consente di non dover conservare a lungo un vasetto aperto)
Una pentola alta e capiente, adatta a contenere tutti i vasetti
Un mestolo di legno
Un piattino da dolce

Procedura
- Per prima cosa mettere il piattino da dolce in frigorifero: servirà più avanti per saggiare la consistenza della confettura.

- Lavare accuratamente la frutta ed eliminare quante più impurità possibili; tranne nel caso degli agrumi, sarebbe meglio non sbucciare i frutti, dal momento che la scorza solitamente contiene la pectina necessaria alla gelificazione della marmellata stessa.

1. La frutta pulita dev'essere quindi sminuzzata ma non frullata in parti piccolissime e quindi versata nella pentola di rame o di acciaio inox (da evitare assolutamente l'alluminio)

2. Riempire l'altra pentola d'acqua e portarla ad ebollizione; quando l'acqua bolle, abbassare la fiamma ed immergervi i vasetti aperti per circa 10 minuti, quindi spegnere la fiamma ed estrarre i vasetti

3. Nel frattempo, portare ad ebollizione la frutta mantenendo la fiamma a un livello medio di intensità; mescolare costantemente ed aggiungere gradualmente lo zucchero in quantità variabile da 500g (per frutti molto dolci) a 1kg (per frutti molto acidi) per ogni kg di frutta. Eliminare eventuali impurità (non le bucce) o la schiuma che dovessero venire in superficie.

4. Mantenere l'ebollizione a fiamma vivace per circa 5 minuti, mescolando costantemente. Non aggiungere mai acqua.

5. Abbassare la fiamma al minimo; estrarre il piattino da dolce dal frigo, estrarre un cucchiaio di marmellata dalla pentola e versarlo sul piattino. Il composto dovrebbe presentarsi compatto e scivolare solo leggermente sul piatto. Se il composto risulta troppo liquido, aggiungere il succo di un limone (50 ml) per ogni kg di frutta e ripetere dal punto 4;

6. Se la marmellata ha raggiunto la consistenza desiderata, versarla ancora bollente nei vasetti con l'aiuto di un mestolo, lasciando circa 3 cm tra il livello raggiunto dalla marmellata e il tappo; chiudere immediatamente sigillando con il tappo ermetico e capovolgere i vasetti per circa 5 minuti.

7. Rimettere i vasetti ora pieni nella pentola usata per la sterilizzazione (nuovamente riempita d'acqua). Portare l'acqua ad ebollizione, raggiunta la quale abbassare la fiamma e fare sobbollire per circa 30 minuti.

8. Estrarre i vasetti, asciugarli e riporli in un luogo fresco e possibilmente lontano dalla luce.

Conservazione:
La marmellata fatta in casa non dovrebbe essere conservata per più di un anno; è utile a questo proposito utilizzare delle etichette da applicare ai barattoli, che riportino sia il tipo di frutta sia (soprattutto) la data di preparazione della marmellata. E' possibile consumare la marmellata a partire da 24 ore dall'ultima sterilizzazione.

Una volta aperto, un vasetto di marmellata va conservato in frigorifero e consumato entro massimo 20 giorni.

Se qualcuno dei vasetti presenta gonfiore nella zona del tappo, oppure se la marmellata subisce alterazioni di colore o formazione di muffa in superficie, buttare il vasetto senza neanche aprirlo: potrebbe contenere muffe tossiche o batteri pericolosi.

Dire fare barattare: Miele?


Il buon miele biologico, con o senza certificazione, l’importante per noi è che le api siano state curate solo con prodotti naturali e alimentate senza glucosio o zuccheri raffinati.
Siete produttori di miele bio? O amici di produttori? A noi piacerebbe barattare un bel po’di notti in B&B a VillaVillaColle con il vostro miele, che ne dite?

sabato 24 gennaio 2009

Pensieri sparsi: “By donation only” dicono oltre Manica, a offerta libera potremmo dire noi…




Io so fare il pane con la madre acida, quello che dura quindici giorni, vuoi imparare? Faccio un corso di un week-end, costa solo 100 euro.
Io conosco degli esercizi di respirazione che ti rimettono al mondo, imparati da un maestro cinese, volete impararli anche voi? Faccio una serie di 4 incontri settimanali, costano 30 euro a incontro, 100 se pagate tutto insieme.
Io …
“Dakshina”, in sanscrito, è l’offerta, il dono che gli studenti facevano al loro insegnante di Yoga in segno di riconoscenza per la conoscenza da lui ricevuta, ognuno donava quello che poteva.
Possibile che oggi si debba dare un prezzo a tutto? Siamo tutti alternativi no? Allora proviamo, piano piano, a sperimentare degli scambi più liberi, meno schiavi del parametro economico, della prestazione professionale…
In questi tempi, in cui tanti fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, che ne dite se riscoprissimo l’offerta libera? Se quello che offriamo per noi è veramente prezioso, abbiamo fiducia che anche l’altro se ne accorgerà, come anche la “dakshina” insegna…

venerdì 23 gennaio 2009

Bibliovideoterapia: La Coppia amorosa. IL MITO



"E vissero felici e contenti. Questo è l'eterno mito dell'amore reciproco,l'illusione che l'amore risolverà tutti i problemi della vita...questa è una delle affermazioni più tragiche della letteratura .Tragica perchè implica una visione falsata della reltà, che ha portato generazioni di persone ad aspettarsi dalla vita ciò che non è possibile trovare su questa terra fragile, manchevole e imperfetta."
"...molti di noi abbiamo conosciuto momenti di gioia nei nostri rapporti sentimentali: forse persino l'estasi. Ma quegli istanti sono stati inframezzati da periodi di solitudine, confusione, tristezza e anche disperazione. E coloro che hanno successo nel gestire la propria vita sanno di non potersi aspettare molto di più.

Scrive Anne Morrow Lindbergh:
Se ami qualcuno non lo ami tutto il tempo, sempre nello stesso modo, momento per momento. Non è possibile e non bisogna pretenderlo; eppure è proprio quello che molti di noi esigono. Abbiamo così poca fede nel flusso della vita, dei sentimenti, dei rapporti. Corriamo felici incontro alla marea che sale e resistiamo con terrore quando se ne va: abbiamo paura di non vederla mai più tornare. Siamo fissati sulla permanenza, sulla durata e sulla continuità: mentre l'unica continuità possibile, nella vita come nell'amore, è nella crescita, nella fluidità-nell'essere liberi."
Questa è una delle parti che preferisco...mi trasmette davvero un senso di leggerezza e libertà.
"...Non è un compito facile.
Imparare ad amare e a dividere la propria vita con gli altri è un'arte, frutto di studio e applicazione, come quella del chirurgo, del costruttore o del grande cuoco, nessuno dei quali si sognerebbe di praticare la sua professione senza prima acquisire le conoscenze necessarie.
Eppure noi,esseri umani fragili e male equipaggiati tiriamo avanti facciamo amicizia, ci sposiamo..non deve sorprenderci che relazioni intraprese con gioiosa ingenuità finiscano...I rapporti d'amore non possono essere presi alla leggera. Se non desideriamo soffrire non dobbiamo mai più affrontarli con spirito pionieristico."
Il problema secondo Buscaglia è che si è approfondito poco su questo tema e ce lo dimostra la disgregazione sociale in corso...
"La verità è che noi non nasciamo con un particolare talento per comunicare, ma lo dobbiamo apprendere...Tocca a noi scoprire... nuove soluzioni...qualunque cosa abbiamo imparato può essere cancellata e appresa di nuovo:la nostra vera speranza è nel cambiamento."
Insomma anche per oggi gli spunti non mancano
Anche se a tratti potrebbe sembrare un pessimista, il suo realismo non è mai privo di una fiducia tale da permettergli di prendere atto della situazione esistenziale per quella che è per andare oltre, fare il salto, accettare la sfida, affrontare la questione e proporre anche degli strumenti per vivere l'amore consapevolmente, pienamente,umilmente, allegramente...seguiamolo, diventiamo artisti anche noi!
Buon fine settimana a tutti

giovedì 22 gennaio 2009

Bibliovideoterapia: La Coppia amorosa. La sfida delle relazioni umane


Come promesso mi dedico a Leo B.e già il titolo mi colpisce perché contiene sentimento e grinta nello stesso tempo...mica male, no?
Ne riporterò giorno per giorno dei brani che ci possono ispirare, suggerire, contagiare,perchè è così che definirei Buscaglia: "contagioso".
In questo libro il fine è "esaminare la complessa natura dell'amore reciproco" sentite bello che cos'è per lui amore reciproco: "la condizione dinamica", prima cosa fondamentale, "di due o più individui DISTINTI e COMPLETI, alla ricerca di un accordo per crescere e sostenersi a vicenda in un impegno a lungo termine".
Due individui distinti e completi, due persone che si incontrano e hanno voglia di condividere un sentiero insieme, non sanno cosa la vita riserverà loro, ma hanno voglia di scommettre insieme...e come dice Buscaglia "non è un compito facile".
Lui sente l'urgenza di parlarne e di portare il suo contributo sul tema, perchè di solito si arriva impreparati ad affrontare un rapporto di coppia, pieni di buone intenzioni, ci sorprendiamo diversi da come ci aspettavamo, ...eppure "tutti abbiamo bisogno uno dell'altro".
Insomma partiamo alla scoperta di questo libro:
"...Desidero perciò sapere:
Come dici ti amo?" e perché è così difficile dire una frase come questa?
Come rispondi "ti amo" senza timidezza o paura?
Cosa diciamo dopo "ti amo"?
Come possiamo mantenere viva la comunicazione amorosa?
E soprattutto cosa facciamo invece di dirci "ti amo"?
Bene, perchè non riservarci un piccolo spazio, magari ora mentre leggiamo, per cercare le nostre risposte?
Regalarci un pò del nostro tempo per annaffiare dei semi d'amore e il minimo che possiamo fare per prenderci cura di noi.
Buona giornata a tutti!

Leo Buscaglia, La Coppia Amorosa,Oscar Mondadori

mercoledì 21 gennaio 2009

Pensieri sparsi: Potrà impedircelo?


Rosa è una nostra vicina di casa. Rosa ci lancia dal suo terrazzo buste piene di verdure e frutti (a volte è un po’ rischioso…). Rosa ci dona i frutti del suo orto, del suo sudore,del suo lavoro. Francesco sta di là dal ponte. Francesco ha un vecchio pulmino Volkswagen. Francesco ci aiuta a caricare le assi di legno per casa nostra. Francesco ci dona la sua forza, la sua macchina, il suo tempo. GianMaria è un bosano D.O.C.. GianMaria organizza le feste tradizionali, mesce gratuitamente il vino ai passanti, guida le uscite carnevalesche, ci aiuta a mascherarci. GianMaria ci dona il suo buon umore, la sua passione, il suo tempo, il suo vino.
Il sistema riesce a recuperare e snaturare qualsiasi iniziativa ad esso alternativa, ebbene si Baratto incluso (basta vedere il business milionario che smuove oltre oceano), trasformandola in nuova occasione di consumo, di profitto, di omologazione…
Potrà impedirci di donare? Di donarci?
Può impedirci, anche soltanto di sognare il passaggio dalla schiavitù del Mercato alla libertà del Dono?

Le nostre ricette preferite: Mandorle condite


E’ il momento di incrementare un po’ questa rubrica… Con una ricetta che sta riscuotendo grande successo da queste parti. Fin troppo facile: prendete delle mandorle pelate, spargetele su una teglia da forno e tostatele in forno per pochi minuti. Basta poco per farle bruciare, quindi già dopo 2-3 minuti, iniziate a controllarle, se il colore è diventato più dorato, se iniziano a scoppiettare, toglietele subito. Versatele quindi in una piccola zuppiera dove le mescolerete con paprika, origano, olio di oliva e sale marino integrale. Più le mescolate, tanto meglio! Possono diventare un antipasto, una merenda, un condimento per insalate e cereali… sono sane, energetiche e, al solito, BUONISSIME!!

domenica 18 gennaio 2009

Messaggio urgente per Massimo904

Ciao Massimo non sappiamo come contattarti, ma dato che altre persone ci hanno chiamato per prenotare nel periodo di Carnevale, avremmo bisogno di avere tue notizie in merito.Facci sapere se hai sempre intenzione di venire e quando...grazie, grazie,grazie... Ilaria e Alfredo

Cosa fare a Bosa: La festa di Sant'Antonio



Venerdi, nel primo pomeriggio, ai piedi del Ponte vecchio, è stato acceso il grande fuoco in onore di Sant'Antonio, dando così inizio ad uno dei carnevali più lunghi d'Italia. Lo spettacolo era davvero notevole, il fuoco a stamani, domenica, è ancora acceso. Come da tradizione, i presenti hanno compiuto tre giri in senso orario e tre in senso opposto intorno alla grande pira, recitando silenziosamente preghiere. Sembra che il "mal di pancia" venisse sconfitto in questo modo...
a noi invece il mal di pancia è venuto dopo, quando le confraternite carnevalesche hanno offerto a tutti le tradizionali fave e vino rosso!
Una bella festa, tenetela presente per un week-end sardo per il prossimo anno.

sabato 17 gennaio 2009

Cosa fare a Bosa: Spiagge, meravigliose spiagge!















Incredibile ma vero, si tutte queste spiagge sono raggiungibili in pochi minuti di auto da VillaVillaColle o in bicicletta o in kayak... Soltanto alcune richiedono una gita di mezza giornata ed il percorso per raggiungerle è altrettanto stupendo.
Per ora non vi diciamo i nomi, giusto per tenervi un pò sulle spine e per custodire meglio questi tesori...

venerdì 16 gennaio 2009

Pensieri sparsi: Il grande cuore di Leo Buscaglia


Cosa facciamo invece di dirci ti amo? La domanda è più che interessante e la pone una grande persona che ha fatto dell'amore il suo daimon. Beh, ho deciso di usare questo nostro blog per onorare e celebrare il prezioso lavoro di Leo Buscaglia, che in tanti momenti della mia vita ha rappresentato un'ancora di salvezza, in altri una piacevole fonte di ispirazione. Le energie evocate dalla lettura dei suoi libri sono vitali, sprizzanti senza tante infiocchettature.E lui riconosce la bellezza di ogni essere umano, anche nei sui limiti e le potenzialità che possono scaturire dall'abbandono fiducioso alle relazioni umane. Non diamo retta a chi dice che la fa facile, perchè non è vero, ma in fondo se fosse facile che male c'è?! Spesso ci convinciamo che per meritarci amore dobbiamo espiare o raggiungere chissà quali livelli, e così dovrebbe fare l'altro, alla ricerca di quale perfezione non si sa...ma spesso neghiamo solo all'altro la possibilità di avvicinarsi a noi, perchè siamo i primi ad avere paura che ci veda "nudi", vulnerabili, arrabbiati,...eppure siamo anche tanto belli e pieni di sorprese e voglia di vivere bene.
Insomma come dice Buscaglia lo vogliamo dire qualche SI'!!! E allora SI, SI, SSSSSSSSSSSSI...

giovedì 15 gennaio 2009

Pensieri sparsi: un mare d'amore!


Salve a tutti!
Quest'anno ho proprio vissuto la fine del 2008 come un momento di reale conclusione, un momento di riesame di ciò che era avvenuto durante i 12 mesi, un momento di raccolta di frutti, ma anche di accettazione di ciò che necessariamente andava abbandonato...molto intenso, doloroso,ma purificante! Tutto ciò mi ha permesso di lasciare spazio ad energie più vitali, fresche, leggere e lo devo anche e forse soprattutto, al sostegno e alla vicinanza delle persone a cui voglio più bene...ho proprio riscoperto che le cose che per me contano sono poche e semplici, ma acquistano un senso solo nella prospettiva dell'amore quello grande grande che ce n'è per tutti...GRAZIE GRAZIE GRAZIE...

lunedì 12 gennaio 2009

Che cosa fare a Bosa: Il castello dei Malaspina


Dicevamo...se prima di fare colazione avete voglia di una passeggiata, dietro a Villavillacolle comincia la scalinata S’iscala ‘e sa rosa che porta fino in cima al colle di Serravalle, da cui domina il castello Malaspina, che è isolato dalla città, ma la tradizione narra che sia collegato alla cattedrale e alla chiesa di S.Pietro da gallerie e corridoi sotterranei. Numerose sono le leggende legate ad esso: storie d’amore, di passioni, gelosie e sofferenze che lo rendono emblematico per la città del Temo.
Venne edificato a partire dai primi decenni del XII secolo dai marchesi Malaspina, originari della Lunigiana.
La sua costruzione voleva essere una valida difesa contro gli attacchi degli arabi che trovavano un facile accesso attraverso le foci del Temo che in origine erano due.
Se la cappellina è aperta potrete fare una visita anche all'interno, altrimenti potrete godere della magnifica vista, un panorama vario: dalle colline al fiume, dal borgo al mare...insomma ce n'è per tutti i gusti!!

domenica 11 gennaio 2009

Cosa fare a Bosa: Buongiorno e buona colazione a VillaVillaColle






Vi siete alzati con comodo,nessuna automobile,nessuno scooter...
Potete decidere di restare nel "Siviglia" e consumare la vostra colazione in intimità, o salire pochi scalini e sedervi nella cucina bianca e blu.
E se il tempo è buono, anche a metà gennaio perchè no, potete decidere di gustarvi la vostra colazione su in terrazza, fra i tetti di Bosa...
Cosa preferite bere stamani,un caffè del Commercio Equo, un caffè d'orzo, una tisana ayrvedica, un classico caffellatte?
Provate i nostri biscotti, o del pane fatto in casa con la marmellata o un dolcetto a sorpresa! tutto, ma proprio tutto naturale, biologico...
Le mensole di legno sono piene di arance da spremere e di frutta fresca e matura, ma forse prima vorrete salutare il nuovo giorno facendo due passi su per i vicoli, fermi a qualche secolo fa...

venerdì 9 gennaio 2009

Pensieri sparsi: Heidemarie Schwermer , vivere senza denaro


Nel 1996 Heidemarie Schwermer decide di cambiare radicalmente modo di vivere: regala i suoi mobili, abbandona l'abitazione e lo studio, e disdice l'assicurazione sanitaria, per sperimentare una vita senza denaro, basata sull’ospitalità, lo scambio e la reciprocità.
"Non avere niente ma essere molto": con questo motto Heidemarie sottopone a un esame critico quelli che sono i valori correnti della società del consumo.
Dopo 11 anni senza soldi, afferma di essere addirittura più ricca di prima. Concetti come lavoro, tempo libero e vacanze acquistano un significato completamente nuovo e la vita trova una nuova integrità. La sua esperienza non avanza la pretesa di essere un modello da imitare ma, in una società profondamente mercificata, rappresenta un importante modo di Vivere su cui riflettere, l'auspicio di una progressiva diminuzione della dipendenza che l'uomo ha nei confronti del denaro, oggi apparentemente indispensabile al soddisfacimento di ogni sua necessità.
“Il denaro - afferma - è ormai qualcosa di più di un semplice valore di scambio, è diventato un modo per definire il valore di ognuno. Vivo un’esistenza basata sulla fiducia, cercando di evitare l’odio e i cattivi sentimenti. Penso che un cambiamento in questo senso è molto più auspicabile del vivere senza soldi. In fin dei conti il denaro è solo un simbolo… Cerco solamente di occuparmi di cose che penso siano utili anche per altre persone. Ma non sogno che tutti facciano come me: ognuno deve trovare la propria strada. Mi interessa sviluppare progetti, dove il dare e il ricevere siano in equilibrio, in modo che tutti ne possano trarre vantaggio. Il mio obiettivo è che le persone non si sentano più vittime, ma vincitrici e che possano agire in maniera ottimista, determinata e soprattutto che acquistino fiducia in se stesse.”

Pensieri sparsi: Il Grande Dono


Le Grand Don è una manifestazione a carattere sociale e culturale, organizzata per la prima volta a Parigi nel 2003 e poi diffusasi in varie città d'Europa. Le Grand Don (il grande dono) «est un don collectif effectué par des inconnus à d'autres inconnus», un dono collettivo effettuato da sconosciuti ad altri sconosciuti. La manifestazione si svolge solitamente in un luogo cittadino, precedentemente stabilito, dove si raccolgono gli oggetti che verranno donati. L'evento non è in alcun modo pilotato e si svolge liberamente: ogni partecipante può donare un proprio oggetto agli altri passanti, o ricevere un regalo da qualcuno, senza essere obbligato a ricambiare. La manifestazione si conclude quando tutti (o quasi) gli oggetti hanno trovato un nuovo proprietario. Ciò che rimane può essere lasciato per chi passerà più tardi da quel luogo. Non ci sono limitazioni nella tipologia degli oggetti che possono essere donati: libri, dischi, fotografie, indumenti, soprammobili, gioielli, giocattoli, ecc. ma, chiaramente, si suppone che debbano essere oggetti trasportabili a mano dai passanti.
Lo scopo principale del grand don è quello di valorizzare l'atto del donare senza secondi fini. I partecipanti al grand don possono infatti sperimentare liberamente sia la gioia di regalare un proprio oggetto, sia quella di ricevere un dono da altre persone. In ciò vi è certamente una sottile critica (più o meno esplicita) al modello societario ed economico attuale, in cui ogni oggetto deve possedere un valore monetario stabilito. Per contro, nel grand don ogni oggetto perde questo valore economico e viene considerato soltanto in base al valore affettivo di chi lo possedeva e lo dona, nonché alla sensazione di piacere di chi lo riceve.
Dal punto di vista antropologico, tra i riferimenti teorici alla base del grand don, ci sono gli studi del francese Marcel Mauss sul dono in vari tipi di società. Ma, mentre Mauss tende a sottolineare una sorta di obbligo sociale a ricambiare un dono ricevuto (spesso per soddisfare lo spirito magico degli oggetti), nel grand don si cerca di incoraggiare la completa libertà di azione e la non necessaria reciprocità: non si è in alcun modo obbligati a ricambiare un dono ricevuto. Ciò che comunque rimane costante è l'aspetto sociale del dono, visto come momento di riunione e di socializzazione, addirittura di festa. In particolare durante il grand don si stimola un rapporto di collaborazione, cordialità e amicizia tra sconosciuti, anche qui con sottili intenti critici verso la società dell'individualismo imperante.

Dire fare barattare: Cinema che passione!



Ebbene si. Siamo appassionati di appassionate storie di amore e di classici divertenti. Se siete amanti del cinema e avete dei dvd usati ma in buone condizioni o se avete un computerone e siete abili scaricatori di film on line o se siete comunque in grado di rintracciare qualcuno dei titoli di seguito elencati, non perdete l’occasione!!
Più bella sarà la videoteca di VillaVillaColle e più felici saremo noi e voi!

• Pensavo fosse amore invece era un calesse
• Non ci resta che piangere
• Il postino
• Ricomincio da capo
• La grande seduzione
• La casa sul lago del tempo
• Elisabeth town
• Born romantic
• L’ultima vacanza
• Pane e tulipani
• Sta zitto non rompere
• Stand by me
• Ti presento i miei 1 e 2
• Jesus Christ
• If only
• Paura d’amare
• Walk the line
• Salvatores (Mediterraneo, Turné, Marrakesh express)
• Il vecchio e il mare
• Vita da camper
• Prima del tramonto
• Prima dell’alba
• Il mio grasso grosso matrimonio greco
• Totò, Peppino e la malafemmina
• Camera con vista
• Il treno
• Il vecchio che leggeva romanzi d’amore
• Capitani coraggiosi
• Scrivimi una canzone
• Non è mai troppo tardi

Fateci sapere…

martedì 6 gennaio 2009

Pensieri sparsi: Buon Anno!


Eccoci di nuovo qua, dopo la pausa festiva, a proposito, avete barattato qualcosa?
Questo piccolo post è solo per farci gli auguri per un 2009 che fa piuttosto paura...
Nei prossimi posts troverete, come richiesto da qualcuno di voi, maggiori suggestioni per godervi Bosa, altre fotografie di VillaVillaColle, un elenco aggiornato di occasioni di baratto per venire da noi in vacanza e molto altro.
Una raccomandazione: non vi preoccupate troppo di cosa, quanto, come barattare. Pensate all'idea di farvi una vacanza al mare, in questo piccolo ma intrigante B&B&B e se quest'idea vi piace, il più è già fatto!!

Buon 2009 a tutti, a presto,

Ilaria, Alfredo ed Elia

Dire fare barattare: Da una clip rossa alla casa che sognava: la storia di Kyle MacDonald


L’avventura di Kyle MacDonald inizia nel luglio 2005 con un annuncio on line su Craislist, un sito di inserzioni economiche molto popolare nel Nord America: «Mi chiamo Kyle, sono un disoccupato canadese di 26 anni, voglio una casa in baratto, inizio lo scambio offrendo la graffetta rossa che c’è sulla mia scrivania».
A rispondere al suo annuncio sono state due signore di Vancouver che gli hanno proposto una penna a sfera. Kyle si è recato da loro per lo scambio e ha aperto un blog dove documentare la sua impresa. Nel giro di poche settimane, il tam tam su internet ha fatto conoscere l’idea del giovane MacDonald ai grandi media: mentre Cnn e Bbc si contendevano le sue interviste, sull’onda del successo Kyle è riuscito a scambiare la penna con una maniglia in ceramica, la maniglia con un barbecue, il barbecue con un generatore di corrente, e poi via via un gatto delle nevi, un terreno, un furgoncino, un globo luminoso dei Kiss e perfino un ruolo in un film di Corbin Bernsen. Ed è stato proprio quest’ultimo lo scambio decisivo: il comune canadese di Kipling offre gratuitamente per un anno una casa a Kyle MacDonald in cambio del suo ruolo nel film, le audizioni per la parte si terranno così proprio a Kipling. A un anno esatto dalla sfida lanciata online, il giovane canadese fa ingresso nella sua casa, e per festeggiare pianta in giardino un’enorme clip rossa.
(17/10/2008, Eleonora Palermo La Stampa.it)

Che dire, anche in questi tempi cupi molto, se non tutto, è possibile, basta una clip rossa e...

Cosa fare a Bosa: il regno del Grifone


Se fare una leggera scarpinata non vi dispiace o, meglio ancora, se siete degli amanti del trekking, allora vi consigliamo di esplorare le colline che si affacciano sulla litoranea per Alghero,a pochi chilometri da VillaVillaColle.
Se siete fortunati, come lo siamo stati noi alla nostra prima uscita, potrete fare la conoscienza del padrone dei cieli sardi, il grifone. Enturzu, come è chiamato in bosano è l'unico avvoltoio presente in Italia, che trova proprio fra le splendide rocce affacciate su un mare incredibile, un ambiente ideale per cercare di resistere all'estinzione.
In una escursione di poche ore abbiamo potuto ammirare ben dodici grifoni, sfilare prima sotto di noi, che eravamo appostati in cima ai pendii e poi sopra le nostre teste in un volo a spirale sempre più alto, fino a scomparire nell'azzurro. Sono volati veramente vicini ed anche senza binocolo era possibile rimanere stupefatti per le dimensioni e la grazia di questo animale gigantesco.
Per i bambini, ma non solo per loro..., trovare poi una piuma del re rappresenta la conclusione sciamanica di una gran bella giornata.