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domenica 5 aprile 2009

Dire fare barattare: La nostra prima Festa del Dono e del Baratto


Stiamo iniziando ad organizzare la prima Festa del Dono, e del Baratto.
Lo spirito che anima quest’iniziativa è duplice. Per quanto riguarda il baratto è abbastanza semplice da intuire: lo spirito è quello di allungare la vita a merci ed oggetti, evitare la cultura dello spreco, del consumo insensato, del rifiuto. Ottenere scambi soddisfacenti e, perché no, divertenti, senza l’intermediazione del denaro. Entrare in una relazione diversa con il prossimo, chiamare la comunità, a sperimentare un’antica forma di economia.
Più difficile da cogliere nel suo principale significato è l’aspetto che riguarda il dono. In questo caso lo spirito che anima la nostra iniziativa è legato alla felicità che proviamo nel condividere una parte preziosa, creativa di noi stessi. Il dono, allora non sarà costituito solo da merci e oggetti non sarà una forma di carità, di solidarietà o di volontariato, il dono sarà invece principalmente rivolto alla gioiosa espressione di noi stessi. Se mi esprimo attraverso la pittura, potrò donare i miei dipinti, se sono appassionato di passeggiate in campagna e di erbe selvatiche, potrò donare dei mazzi appena colti. Se amo la poesia, il mio dono potrà essere declamare la poesia più adatta a chi si fermerà al mio banchetto. Se amo cucinare dolci, potrò donare i miei biscotti preferiti ancora caldi. Se amo uscire in barca posso donare un invito scritto a chiunque faccia piacere, per un’uscita successiva alla festa… Capiamo che le possibilità di questo tipo di dono sono realmente infinite? La ricchezza che può portare all’interno di una comunità sarà difficilmente misurabile in termini economici ma non per questo sarà meno preziosa.
La gioiosa condivisione dell’espressione di sé, della propria passione, della propria storia, del proprio sogno. Pensiamo che oggi, in una società mercificata, schiava degli scambi economici, del lucro ad ogni costo, riappropriarci del nostro immenso valore e della gioia di condividerlo con gli altri sia un’ottima occasione per fare festa!
Vi aggiorneremo quindi sul periodo in cui si terrà la prima Festa del Dono e del Baratto, potreste decidere di fare un salto a Bosa e magari passare a prendere un caffè a VillaVillaColle…

martedì 24 marzo 2009

Pensieri sparsi: La libertà come stile di vita!


Tom Hodgkinson, classe ’68 è direttore di “The Idler” , un libro rivista semestrale , ormai un cult in Inghilterra, dove diversi scrittori esaltano i piaceri dell’ozio e combattono l’idolatria del lavoro. Pubblichiamo qui sotto il suo Manifesto:

• La religione dell’industria ha trasformato gli esseri umani in robot del lavoro
• Gioia e saggezza sono stati rimpiazzati da lavoro e preoccupazione
• Dobbiamo difendere il nostro diritto ad essere pigri
• Il lavoro ci ruba il tempo
• Produttività e Progresso hanno generato ansia e disagio
• La carriera è un fantasma
• Il denaro è una costruzione mentale
• Non c’è nulla che deve essere fatto per forza
• Sii buono con te stesso
• Resta a letto
• L’inazione è la fonte della creazione
• Arte, persone, vita
• Pane, pancetta, birra
• Non legarti a niente
• Prima vivere poi lavorare
• Non sapere niente
• Il tempo non è denaro
• Smetti di spendere
• Lascia il lavoro
• Studia l’arte di vivere
• Chi vive piano muore vecchio
• Non fare niente
• Possiamo crearci il paradiso

Vi consigliamo vivamente i suoi libri (“L’ozio come stile di vita” e “La libertà come stile di vita”). Riuscendo a leggere fra le righe della sua ironia, infatti, è possibile farsi permeare, grazie anche ai tanti esempi e citazioni, da un approccio verso il quotidiano davvero liberante.
Non è una visione riservata a fricchettoni ed emarginati, è invece un modo per riformulare le nostre priorità, prendere in esame tutto quello che diamo per scontato, iniziando appunto dall’idolatria del lavoro, fino a riconquistare sempre più spazi liberi dall’ansia…
Insomma, ne vogliamo parlare?

sabato 21 marzo 2009

Pensieri sparsi: Cum Munus, la Comunità!


Come avrete letto in alcuni nostri precedenti post, siamo affascinati dall’idea, per niente astratta, che il nuovo paradigma economico che in tanti aspettiamo, possa basarsi sul dono.
Pensare che il dono sia l’alternativa economicamente e socialmente credibile al massacro e al vandalismo che l’attuale sistema economico ha portato con sé, ha qualcosa di magico, profuma di speranza…
Nel fine settimana dovremmo avere un po’ di tempo in più…vi linkiamo quindi, per chi volesse approfondire queste tematiche, un interessante articolo di Enrico Caprara, sull’uomo lucrativo e l’uomo comunitario.
Che bella sorpresa è stata scoprire che il termine Comunità proviene dal latino cum e munus (“dono”). La comunità, ovvero l’ambito delle persone che si scambiano fra loro doni…
Ecco l’articolo, è ospitato sul sito di movimento zero, se non lo conoscete sarà un’occasione doppia per delle letture di valore…
Buona lettura e buon fine settimana!
http://www.movimentozero.org/index.php?option=com_content&task=view&id=288