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lunedì 22 giugno 2009

Pensieri sparsi: sogniamo nuovi e dirompenti diritti, numero cinque...


Proseguiamo in quello che chiamerei un esercizio di psicosintesi sociale, ovvero sognare, immaginare un nuovo illuminismo, un Nuovo Contratto Sociale dei Diritti, osare l'impossibile e reclamarlo apertamente. E, nei nostri limiti, mettere in pratica qui e ora ciò che un giorno, così ci auspichiamo, verrà sancito per legge.
Dunque proseguendo, arriviamo al quinto diritto. Paolo Barnard, che ricordiamo è l'ispiratore di questo approccio socio-politico davvero radicale, introduce lo stesso diritto chiamandolo il "Diritto a non essere poveri. Cioè l'indigenza dichiarata illegale, come il furto, che si trasforma nel dovere di chi ha tanto di ridistribuire a chi ha meno".
Mi piace molto la sua formulazione.
Potremmo anche esprimerlo, in maniera meno solenne, come il diritto ad un reddito di sussistenza. Dove con questo termine intendo che ogni persona abbia il diritto di ricevere quanto necessario per coprire le proprie necessità di base: cibo, casa, salute.
Molti temono in questo modo una passivizzazione del cittadino. Non sono affatto d'accordo. Non è certo l'angoscia da mutuo o da scoperto di conto corrente a renderci attivi. Anzi, la possibilità di non essere assillati per quello che dovrebbe esserci naturalmente garantito, ovvero una condizione di basilare sussistenza, libererà in ognuna ed ognuno di noi incredibili spazi creativi e, socialmente parlando, produttivi.
A differenza dei precedenti diritti, è più difficile attuare il quinto in attesa del suo riconoscimento legale: dovrebbe essere lo Stato a garantirlo ma se così, ancora, non è?
Beh, potremmo iniziare a ridurre le nostre necessità, a sperimentare già adesso uno stile di vita basilare, di sussistenza, foss'anche per un periodo di tempo limitato.
Magari potremmo prenderci qualche mese da passare in zone dove sia possibile vivere con meno soldi (non solo alle Filippine, anche in Italia, basta allontanarci un pò dalla follia cittadina). Potremmo insomma tradurre ed attualizzare questo quinto diritto col concetto di decrescita. Scoprire che con meno, a volte con molto meno, a volte con incredibilmente meno, si può vivere meglio, molto meglio, incredibilmente meglio!
E prenderci gusto.
Provare per credere...

martedì 19 maggio 2009

Pensieri sparsi: Coca antagonista!








Stamani mattina sono uscito in barca con un amico pescatore, l’alba era di una bellezza indescrivibile,il mare una immensa distesa morbida e accogliente.
Ma non voglio parlare di questo,quanto piuttosto di uno spot della Coca Cola che ho avuto modo di ascoltare sulla radio di bordo, fra un meteo e l’altro.
E’ quello della bambina Giulia, di Pisa…
Ha catturato la mia attenzione e, tornato a VillaVillaColle ne ho cercato il testo.

Giulia, e la Coca Cola, fanno con questo spot un vero e proprio inno alla decrescita!

Giulia preferisce andare in bici, e così fa diminuire il PIL evitando di spendere in automobili, benzina, assicurazioni, autoriparazioni ecc.
Giulia preferisce fare le vacanze dalla Nonna, e così fa diminuire il PIL, evitando di spendere in servizi alberghieri e turistici, ecc.
Giulia preferisce restare a casa a mangiare il ragù ed a giocare a carte invece che andare alla cena di gala, e così fa diminuire il PIL evitando di spendere nella ristorazione, nell’intrattenimento, nel business del tempo libero.

Insomma, altro che rilanciare la crescita per uscire dalla crisi, se tutti facciamo come Giulia il PIL andrà a farsi benedire!
Se pensiamo allo spot di qualche anno fa della Land Rover che ci esortava al “Buy something. Basta che compriate qualcosa. Perché, se per tornare a spendere aspettiamo tutti che la recessione sia dichiarata ufficialmente sconfitta, allora non finirà mai” ci sembra di essere approdati in un nuovo mondo.
Certo la Coca Cola propone come indissolubile e indispensabile l’accoppiata fra la felicità e la sua bibita, ma se il resto del messaggio dovesse far breccia nella testa di qualche ascoltatore/telespettatore, nell’informe massa dell’homo consumens, sarebbe davvero una bella sorpresa no?
E poi sarà bello poter dire che perfino la Coca Cola la pensa come noi…
Attendiamo adesso che la Coca Cola venga accusata di essere la prima multinazionale No Global!

lunedì 11 maggio 2009

Pensieri sparsi: Pronti al trasloco?



Il nostro caro Buscaglia, riporta un aneddoto relativo ad una sua visita al grande lago Tonle Sap in Cambogia. Sul lago la gente abita in palafitte che regolarmente, con l'arrivo dei monsoni, vengono spazzate via. Quando Buscaglia si offrì alla comunità locale per aiutarli a traslocare si rese conto che l'unica cosa che i cambogiani del lago avessero da traslocare erano loro stessi.
La natura aveva insegnato loro che era inutile possedere ed accumulare cose e che l'unica cosa importante di cui dovevano avere cura erano loro stessi.
Nei villaggi Navajos, come quello della foto, ogni famiglia aveva nella propria abitazione circa duecento oggetti, oggi una famiglia europea ne possiede almeno 10.000!
E noi cosa faremmo se i monsoni arrivassero dove abitiamo?
Cosa porteremmo via?
Possiamo portare via solo noi stessi.
Riuscire a sentire l'importanza della nostra persona, dalla quale tutto il resto deriva, cose, case, ambienti, frequentazioni, relazioni...
Come nella tragedia greca, quando di fronte all'oracolo che le dice: "Medea, che resta? Tutto è finito tutto è distrutto", Medea risponde : "Che resta? Resto io!"

Restiamo noi!!!

sabato 2 maggio 2009

Dire fare barattare: un altro B&B&B!!!!!!


"Offro ospitalità vicino a Cagliari in cambio di..." Questo è quello che ci ha scritto Alessandra Pilloni, che per quest'estate vorrebbe apppunto sperimentare la formula ospitalità/baratto.
Con piacere ve lo comunichiamo, sperando che tante e tanti altri in Italia facciano come Alessandra!
Eccovi la sua e-mail: ale_aisha@yahoo.it

venerdì 1 maggio 2009

Cosa fare a Bosa: nello spirito di David Herbert Lawrence



"La Sardegna. Questa terra non assomiglia ad alcun altro luogo.
La Sardegna è fuori dal tempo e dalla storia.
La Sardegna è un'altra cosa: più ampia, molto più consueta, nient'affatto irregolare, ma che svanisce in lontananza... Incantevole spazio intorno e distanza da viaggiare, nulla di finito, nulla di definitivo. E' come la libertà stessa."

Queste belle parole sono tratte da "Mare e Sardegna" di David Herbert Lawrence, scrittore e viaggiatore inglese di inizio '900.
Avevo letto qualcosa di lui e le sono andate a ricercare per trovare una risonanza dopo la mia escursione di ieri.

In solitaria, ho percorso per la prima volta il tratto costiero che va dalla splendida Cumpoltittu fino alla Casa del Vento. Meraviglia pura. Nessuna abitazione, nessun rumore, nessuna persona, solo profumo e colore e luce...

Se verrete in "alta stagione" a VillaVillaColle forse non ve lo consiglieremo, ma se capitate quando il sentiero è ancora deserto come adesso, regalatevi quest'esperienza fuori dal tempo!

giovedì 30 aprile 2009

Dire fare barattare: UDITE, UDITE, a Maggio...



















Si, a Maggio, si sono liberati improvvisamente alcuni giorni.
Dal 14 al 24, per tutto il periodo o parte di esso, potete rompere l'incantesimo di un autunno infinito!
Il tempo è sempre volubile, ma anche sempre allegro! e ieri mi sono quasi ustionato uscendo in canoa perchè, appena fa capolino, fratello sole si sfoga per la lunga assenza.
Quindi approfittatene!!!

martedì 28 aprile 2009

Dire fare barattare: Luca from the deep north!



E' arrivato dal profondo nord, è rimasto soli pochi giorni ma sufficienti per farci scoprire le sue ricchezze! Luca è uno di quei giovani che danno speranza, uno di quelli che potranno ricostruire sulle imminenti macerie...
Nelle foto lo vedete all'opera mentre ci regala una splendida porta-zanzariera e mentre esplora le bellezze locali.
Un salutone a te Luca da tutti noi e...alla prossima!

giovedì 9 aprile 2009

Dire fare barattare: a teatro si entra col baratto!


Su Zerorelativo, la ormai famosissima community dedicata al baratto abbiamo trovato questo ulteriore segnale di un’economia che cambia: a teatro si entra col baratto!
Il biglietto per assistere al festival del teatro “A Veglia” si ottiene infatti dando qualcosa da mangiare in cambio. Questo sistema funziona da due anni e il cibo raccolto (vino, formaggi, prodotti tipici), viene poi spartito tra gli attori. Il festival si svolge a settembre, a Manciano, in Maremma, ed e’ stato ideato da Elena Guerrini. Elena Guerrini tiene uno spettacolo ogni domenica, in Maremma, e i prodotti che raccoglie le bastano per la settimana...
Coltivare la terra non è più importante dell’arte del recitare, e viceversa. Tutto è cibo e tutto, in una comunità degna di questo nome, può essere scambiato, barattato, donato… Ognuno può sviluppare i propri talenti, certo che troveranno una partecipata accoglienza. Io amo le tue patate, la tua arte nel curare la terra…ed io amo i tuoi spettacoli, la tua arte nel raccontare la vita!
Questo è il vero win, win, win…

martedì 7 aprile 2009

Cosa fare a Bosa: una gita d'altri tempi...




A piedi, una lunga passeggiata ci porta da VillaVillaColle, attraverso il ponte romano, sulla strada lungofiume su, su fino ai grandi uliveti. Campi e terreni sono costeggiati da muretti a secco, piccole opere d'arte. I bordi della strada (che vede passare un'auto ogni mezz'ora...)sono un'esplosione di colori, fantastici fiori grandi e piccoli, un sacco di buone erbe selvatiche. Ad un tratto, in mezzo ad un oliveto da cartolina, ecco spuntare un branco di asini, con il piccolo asinello appena nato! Ancora qualche passo e raggiungiamo la sommità del colle, da cui si scorge solo il quartiere antico di Bosa ed il suo castello, sembra di essere tornati indietro nel tempo... E' il momento di cercare gli asparagi selvatici, di raccoglierne un bel mazzo per la sera, non senza assaggiarne prima qualcuno crudo. E poi, sdraiati sull'erba alta e soffice, in mezzo ad api amichevoli e coccinelle, arriva il momento della merenda, ed ecco sbucare dalle borse di tela una focaccia di Pasqua!
Il sole inizia a calare, è il momento di rientrare a casa e prepararsi a concludere la giornata con una grandiosa pasta sugli asparagi!
Esistono ancora molti luoghi dove vivere una giornata così, al ritmo della Terra, senza far la coda in auto, senza tirar fuori un euro, senza sentirsi consumatori ma esseri umani...
Bosa è uno di questi.

domenica 5 aprile 2009

Dire fare barattare: La nostra prima Festa del Dono e del Baratto


Stiamo iniziando ad organizzare la prima Festa del Dono, e del Baratto.
Lo spirito che anima quest’iniziativa è duplice. Per quanto riguarda il baratto è abbastanza semplice da intuire: lo spirito è quello di allungare la vita a merci ed oggetti, evitare la cultura dello spreco, del consumo insensato, del rifiuto. Ottenere scambi soddisfacenti e, perché no, divertenti, senza l’intermediazione del denaro. Entrare in una relazione diversa con il prossimo, chiamare la comunità, a sperimentare un’antica forma di economia.
Più difficile da cogliere nel suo principale significato è l’aspetto che riguarda il dono. In questo caso lo spirito che anima la nostra iniziativa è legato alla felicità che proviamo nel condividere una parte preziosa, creativa di noi stessi. Il dono, allora non sarà costituito solo da merci e oggetti non sarà una forma di carità, di solidarietà o di volontariato, il dono sarà invece principalmente rivolto alla gioiosa espressione di noi stessi. Se mi esprimo attraverso la pittura, potrò donare i miei dipinti, se sono appassionato di passeggiate in campagna e di erbe selvatiche, potrò donare dei mazzi appena colti. Se amo la poesia, il mio dono potrà essere declamare la poesia più adatta a chi si fermerà al mio banchetto. Se amo cucinare dolci, potrò donare i miei biscotti preferiti ancora caldi. Se amo uscire in barca posso donare un invito scritto a chiunque faccia piacere, per un’uscita successiva alla festa… Capiamo che le possibilità di questo tipo di dono sono realmente infinite? La ricchezza che può portare all’interno di una comunità sarà difficilmente misurabile in termini economici ma non per questo sarà meno preziosa.
La gioiosa condivisione dell’espressione di sé, della propria passione, della propria storia, del proprio sogno. Pensiamo che oggi, in una società mercificata, schiava degli scambi economici, del lucro ad ogni costo, riappropriarci del nostro immenso valore e della gioia di condividerlo con gli altri sia un’ottima occasione per fare festa!
Vi aggiorneremo quindi sul periodo in cui si terrà la prima Festa del Dono e del Baratto, potreste decidere di fare un salto a Bosa e magari passare a prendere un caffè a VillaVillaColle…

venerdì 27 marzo 2009

Pensieri sparsi: Piccoli passi verso un'economia del Dono


Rieccoci a voi, con una novità bosana, “L’Eco del Villaggio”. E’ un bollettino settimanale dove trovano spazio solo ed esclusivamente offerte e richieste gratuite. Sembra una Banca del Tempo, ma in realtà è un poco differente: non contabilizziamo niente, né le ore né i beni scambiati, non c’è bisogno di iscriversi, né di pagare alcunché, c’è solo bisogno di FIDUCIA. Insomma è un modo per sperimentare e promuovere l’Economia del Dono all’interno di una comunità, speriamo sempre più vasta. Perché non ci date un’occhiata, magari ci dite cosa ne pensate e perché no, provate ad avviare il vostro bollettino di quartiere, di paese, di città?

martedì 24 marzo 2009

Pensieri sparsi: La libertà come stile di vita!


Tom Hodgkinson, classe ’68 è direttore di “The Idler” , un libro rivista semestrale , ormai un cult in Inghilterra, dove diversi scrittori esaltano i piaceri dell’ozio e combattono l’idolatria del lavoro. Pubblichiamo qui sotto il suo Manifesto:

• La religione dell’industria ha trasformato gli esseri umani in robot del lavoro
• Gioia e saggezza sono stati rimpiazzati da lavoro e preoccupazione
• Dobbiamo difendere il nostro diritto ad essere pigri
• Il lavoro ci ruba il tempo
• Produttività e Progresso hanno generato ansia e disagio
• La carriera è un fantasma
• Il denaro è una costruzione mentale
• Non c’è nulla che deve essere fatto per forza
• Sii buono con te stesso
• Resta a letto
• L’inazione è la fonte della creazione
• Arte, persone, vita
• Pane, pancetta, birra
• Non legarti a niente
• Prima vivere poi lavorare
• Non sapere niente
• Il tempo non è denaro
• Smetti di spendere
• Lascia il lavoro
• Studia l’arte di vivere
• Chi vive piano muore vecchio
• Non fare niente
• Possiamo crearci il paradiso

Vi consigliamo vivamente i suoi libri (“L’ozio come stile di vita” e “La libertà come stile di vita”). Riuscendo a leggere fra le righe della sua ironia, infatti, è possibile farsi permeare, grazie anche ai tanti esempi e citazioni, da un approccio verso il quotidiano davvero liberante.
Non è una visione riservata a fricchettoni ed emarginati, è invece un modo per riformulare le nostre priorità, prendere in esame tutto quello che diamo per scontato, iniziando appunto dall’idolatria del lavoro, fino a riconquistare sempre più spazi liberi dall’ansia…
Insomma, ne vogliamo parlare?

sabato 21 marzo 2009

Pensieri sparsi: Cum Munus, la Comunità!


Come avrete letto in alcuni nostri precedenti post, siamo affascinati dall’idea, per niente astratta, che il nuovo paradigma economico che in tanti aspettiamo, possa basarsi sul dono.
Pensare che il dono sia l’alternativa economicamente e socialmente credibile al massacro e al vandalismo che l’attuale sistema economico ha portato con sé, ha qualcosa di magico, profuma di speranza…
Nel fine settimana dovremmo avere un po’ di tempo in più…vi linkiamo quindi, per chi volesse approfondire queste tematiche, un interessante articolo di Enrico Caprara, sull’uomo lucrativo e l’uomo comunitario.
Che bella sorpresa è stata scoprire che il termine Comunità proviene dal latino cum e munus (“dono”). La comunità, ovvero l’ambito delle persone che si scambiano fra loro doni…
Ecco l’articolo, è ospitato sul sito di movimento zero, se non lo conoscete sarà un’occasione doppia per delle letture di valore…
Buona lettura e buon fine settimana!
http://www.movimentozero.org/index.php?option=com_content&task=view&id=288

martedì 17 marzo 2009

Pensieri sparsi: Et voilà!


Ebbene Oui,
come dicevamo proprio nel post di ieri, il nuovo paradigma inizia ad affacciarsi...perfino su "Che tempo che fa", la trasmissione televisiva della RAI condotta da Fabio Fazio!
Pochi giorni fa infatti, è stato ospite della trasmissione Serge Latouche, professore emerito di Scienze economiche all'Università di Parigi XI e all' Institut d'études du devoloppement économique et social (IEDS) di Parigi.

E' uno dei più conosciuti teorici e sostenitori della Decrescita, su cui ha scritto numerosi trattati tra i quali "La scommessa della decrescita" edito Feltrinelli e "Breve trattato sulla decrescita serena" edito Bollati Boringhieri.

Riportiamo alcune sue brevi riflessioni:
" Uno scienziato francese, Hubert Reeves, molti anni fa raccontava questa favola. Un giorno un vecchio pianeta nelle sue divagazioni incontra la Terra che non aveva visto da alcuni milioni di anni. Allora dice: «Come stai?». La Terra risponde: «Non mi sento molto bene, credo di avere una malattia mortale». «E come si chiama questa malattia?». «Si chiama umanità». «Ahh – conclude il vecchio pianeta –, anch’io l’avevo presa alcuni milioni di anni fa. Ma guarisce da sola, si autodistrugge».
La scommessa della decrescita è diversa. Non pensiamo che l’umanità sia una specie votata al suicidio, o che non ci sia speranza. Pensiamo infatti che il suicidio faccia parte dell’essenza della società della crescita, ma non di tutte le società umane. Che la nostra società, la società moderna, sia candidata al suicidio ma non l’umanità in quanto tale. La decrescita scommette che sia possibile salvare l’umanità, ma solo a condizione di uscire dal paradigma della modernità, della società della crescita.
L’economia come la intendiamo nel senso moderno, come sinonimo di economia di mercato, capitalista, si fonda sull’idea dell’accumulazione illimitata e del consumo illimitato. Quindi la decrescita segnala la necessità assoluta di uscire dall’imperialismo dell’economia, dall’"economicizzazione" del mondo e, di conseguenza, dalla colonizzazione del nostro immaginario ad opera del mercato.
Invece di prendere come slogan, come fa il governo francese attuale, «lavorare di più per guadagnare di più» Ivan Illich diceva «lavorare di meno per vivere meglio». Di sicuro lavorando meno si produrrebbe meno o si distruggerebbe meno il pianeta e avremmo più tempo per godere della vita, per ritrovare il senso della vita. Forse meno ricchezze in termini di prodotto interno lordo ma più richezze in termini di vita, di ricerca del piacere e della felicità."

Se tesi simili iniziano a circolare addirittura fra il grande pubblico, fra poco forse smetteranno di prenderci per matti...

lunedì 16 marzo 2009

Dire fare barattare: Esiste! il BarAtto di Mestre



In un nostro vecchio post avevamo anticipato il progetto di un'osteria improntata sul baratto da realizzarsi a Bosa...
Ed ora invece ecco spuntare il Baratto di Mestre!
Ecco una breve presentazione di uno dei fondatori:

"Quando abbiamo aperto il locale, verso la fine del 2005, l'idea innovativa era proprio quelle di poter immaginare un'attività commerciale che funzionasse anche col baratto, un bar diverso in grado di soddisfare bisogni come la domanda di attenzione, di cura, di conoscenza, di partecipazione, di nuovi spazi di libertà, di spiritualità: una ristorazione aperta anche ai beni relazionali.
Siamo partiti dai libri e dall'arredamento in cambio di cappuccini e spritz ma l'intenzione era quella di poter allargare il sistema anche ai nostri fornitori... Lo scambio del libro e dell'oggetto è diventato un sistema, trasformandosi molto spesso in dono, senza necessità di ripagare il cliente... ".

L'idea è meravigliosa, andate a visitare il loro sito www.baratto.org per conoscerla meglio e, perchè no, per attuarla anche nella vostra città!

Amiche,amici,un nuovo paradigma economico sta emergendo...

giovedì 12 marzo 2009

Pensieri sparsi: W la canoa libera!


Immaginate di partire alle prime luci dell'alba, imbarcandovi su una canoa aperta(sit on top, beh, così si chiama) comoda, stabile, sicura.
Un piccolo gruppo di amici che rema sotto costa, verso calette selvagge e inesplorate...
Un lenza all'antica, lasciata dietro di noi per vedere se La Mer ci offrirà la cena...
Rallentare, immergersi, risalire per asciugarsi al sole, nel silenzio...
Fare un altro tratto di blu per raggiungere la piccola spiaggia solitaria, montare le tende,preparare la cena...
Condividere i frutti del mare con del buon pane, restare sotto il cielo stellato,convivialmente...

Un'escursione così, un'esperieza di ecologia profonda in mezzo al Grande Blu, non dovrebbe avere prezzo... e infatti non ce l'ha!

"Lalla in mezzo al Blu" è un altro progetto per un'economia del dono.
Offrire un'esperienza che possa favorire il contatto profondo con il mare, con la vera ricchezza che rischia di essere distrutta.
Offrirla indipendentemente dalle leggi del mercato, con FIDUCIA che quello che ritornerà sarà comunque di valore...

Sandro, Francesco e Alfredo sono i tre economisti, www.lallainmezzoalblu.blogspot.com il loro nascente blog. La base di partenza per le escursioni è a Bosa. Tutte e tutti siete i benvenuti...

lunedì 9 marzo 2009

Pensieri sparsi:un granellino di FIDUCIA...


Quando ci apriamo verso il mondo, dobbiamo mettere in conto di ricevere tanti tipi di energie… Quotidianamente ci scrivete lettere bellissime, ve ne siamo grati e speriamo di incontrarvi presto!
Iniziano però ad arrivarci anche commenti meno incoraggianti. Qualcuno pensa che un’iniziativa come la nostra non sia d’aiuto in questi tempi di crisi, anzi vedono nel baratto libero qualcosa di controproducente, oppure vedono VillaVillaColle come un pericolo rispetto alle classiche forme di economia del turismo.
Beh, che dire, prima di tutto che ogni occasione di confronto civile e possibilmente serena è benvenuta. Poi diremmo che ci sopravvalutate un po’, dopo tutto VillaVillaColle ha pochi mesi di vita, un’ ampia e bella camera e questo blog fatto in casa… E anche il tipo di turismo che proponiamo, basato sull’accoglienza e l’ospitalità gratuita non è certo una novità.
Vediamo però quale può essere il motivo di tanti turbamenti. Il Dio Denaro!
Le nostre vite sono talmente condizionate dal denaro, fin negli aspetti più impensabili e assurdi, che solo pensare ad un’economia che funzioni senza denaro ci spiazza, ci irrita, perfino ci spaventa. Ma il dono (perchè un baratto libero è, di fatto,un dono) è stato alla base di intere economie che solo la nostra arroganza continua a definire sottosviluppate.
Dite anche, "che ne sarà di tutte quelle realtà che si basano sull’economia del turismo, tipo alberghi, B&B, case vacanze…?".
Pensate che le forme di accoglienza gratuita come VillaVillaColle, alle quali abbiamo dedicato un post il 26/2, coinvolgono già quasi un milione di persone! Persone che continueranno a non spendere nelle strutture turistiche classiche,che non faranno crescere il PIL, che non rilanceranno l’economia. E allora?
Questo sistema, amiche e amici, è finito, non si può rilanciare. Il movimento mondiale per la decrescita, del quale anche VillaVillaColle fa parte nel suo piccolo, non potrà far crescere l’economia, con quel nome,come farebbe? Ma potrà far crescere un’altra economia, l’economia della felicità. E forse, questa possibilità è quella che più ci disorienta. Ci spaventa pensare che abbiamo veramente diritto ad essere felici, e che questa possibilità non dipenda dal denaro o da chissà cosa, ma che dipenda, in fondo in fondo, da un granellino di FIDUCIA!

Dire fare barattare:VillaVillaColle videointervista on-line, Martedi 10 Marzo alle ore 16


Volevamo stupirvi con effetti speciali... Sarà una comica, una videointervista
on- line a noi che continuiamo a dare colpetti sul computer quando ci sembra andare troppo lento!
Domani alle 16, se andate sul sito www.bandbroma.net, uno splendido sito sul mondo B&B della capitale, e poi cliccate su breakfast tv, ci vedrete in una intervista in diretta da Bosa. Da paura!
C'è anche la possibilità di porre domande in tempo reale,insomma se avete voglia,andate a dare un'occhiata...

giovedì 5 marzo 2009

Pensieri sparsi: Il nuovo paradigma alternativo è...vecchio come l'essere umano!


Ci hanno raccontato che poco tempo fa un giovane animato da buoni propositi abbia manifestato a Silvano Agosti la sua volontà di entrare in politica. Silvano gli ha risposto chiedendogli perché volesse diventare una marionetta. “Se vuoi fare politica creativamente vai a bussare alle porte dei tuoi vicini, comunica loro che se hanno bisogno di te per qualche ora tu ci sei. Spiega bene che non vuoi esser pagato e che, semmai, ricevere da loro un fiore ti renderà contento.”.
Ecco un bel modo di fare politica! Ognuno di noi ha cento occasioni quotidiane di sperimentare questo tipo di creatività, che non ha niente a che fare con l’esser caritatevoli... La crisi, la disoccupazione, la precarietà possono allora diventare un’opportunità per riappropriarsi di questa dimensione legata al Dono, alla Cura, ad un paradigma che,come sostiene Genevieve Vaughan (forse la maggior teorica del’economia del dono) è realmente alternativo a quello che ci è crollato addosso. Anche l’esempio di Cecille Andrews, di cui abbiamo già scritto, si muove in questa direzione. Quindi non temete di esser presi per idealisti strampalati, non dobbiamo esser noi a giustificarci davanti ad un modello che si è dimostrato perdente su tutti i fronti. Il dono è un principio di economia di base e principio di vita per l’essere umano (che senza la cura gratuita delle proprie madri non potrebbe proprio sopravvivere…). E’giunto il momento di lasciarlo emergere nelle nostre quotidianità, mettiamoci tutte le nostre energie creative!

lunedì 2 marzo 2009

Dire fare barattare: Centralino prenotazioni...



In questi giorni sembriamo davvero centralinisti, siete in molti a voler venire e noi siamo proprio contenti. Allora, in fondo al blog, sulla destra, troverete uno spazio aggiornato con le date ancora disponibili e ricordatevi che ogni mese ha le sue meraviglie a VillaVillaColle. Inoltre, shhh! non lo dite a nessuno ma fra poco VillaVillaColle potrebbe non essere più l'unico B&B&B quindi, come dicono l'ammerigani, stay tuned!, restate in contatto!